Essere Originali – Adam Grant

VALUTAZIONE:

“Non occorre essere forzatamente unici per essere originali, ed a volte bisogna essere prima dei buoni conformisti per essere degli anticonformisti efficaci.”

È questa una delle certezze maggiori che lascia Essere Originali di Adam Grant, una lettura fatta di storie avvincenti e di successo che ha buone possibilità di cambiare il vostro modo di guardare il mondo.

Originali si diventa, e lo si fa uscendo dalla propria comfort zone ed avendo il coraggio di portare avanti le proprie intuizioni.

Grant parte dalla convinzione che ognuno ha dentro di sè la capacità di aumentare la propria creatività puntando soprattutto sulla quantità di idee generate. 

Lo step fondamentale è veicolarle nel modo giusto. 

Essere originali è il solo modo per rendersi indispensabili, è rischioso sicuramente, ed è per questo che in buona parte del libro si parla di come minimizzare questi rischi.

Nessuno di noi è un originale puro: siamo tutti influenzati da ciò che ci circonda, e ci appropriamo di idee volontariamente, o involontariamente. 

Anche coloro che si trovano in posizioni di rilievo sono stati prima di ogni cosa persone normali che si sono ritrovati ad adattare il mondo a sè.

Due sono i concetti fondamentali su cui si sofferma l’attenzione leggendo Essere originali.

Il primo, quello che Adam Grant chiama Il Vuja De il contrario di Deja Vu.

Una persona originale è una persona che esplora nuove possibilità, ritrovando in sè la capacità di tirare fuori qualcosa di nuovo da situazioni già vissute. 

Per essere rivoluzionari serve la spinta giusta per muovere il mondo, infatti il creativo che muove il mondo non è colui che ne sa di più ma colui che fa di più con quello che sa: un po’ come il bambino che sa colorare nei bordi, ma colorando al di fuori crea qualcosa di ancora più bello. 

Grant non parla di rischi estremi, gli originali infatti spesso sono più ordinari di quanto pensiamo perché sono i primi a dover affrontare la paura, le incertezze e i dubbi.

Ed è qui che entra in gioco il secondo concetto, la positività della procrastinazione: infatti non bisogna essere i primi per essere originali, per guidare un cambiamento bisogna aspettare qualche minuto in più prima di buttarsi. 

Prendersi più tempo infatti, spesso significa avere una maggiore possibilità di partorire pensieri costruttivi.

Essere Originali è il libro perfetto per chi ha un grande potenziale e delle ottime idee, che non sa presentare in modo efficace. E trova la sua massima espressione in quella che secondo me è la sua frase cardine:

Diventare originali non è la strada più semplice per ricercare la felicità, ma ci lascia perfettamente pronti per la ricerca della felicità.”



Recensione scritta da Antonella Falce