“Esse costituiscono alcune delle infinite e complesse immagini del mondo – reale o virtuale, esistente o fantastico – che gli esseri umani si costruiscono e si trasmettono ogni giorno allo scopo di vivere insieme, di condividere emozioni e strategie di sopravvivenza, di lottare l’uno contro l’altro o di aiutarsi con generosità”
È così che Davide Pinardi definisce le narrazioni nel suo saggio ‘Narrare – Dall’Odissea al mondo Ikea’.
Un libro coraggioso perché si pone come sfida quella di dire del già detto, dicendo molto di più.
Chi attualmente non sa cos’è “Narrare”?
Oggi viviamo letteralmente immersi in un mare di informazioni, da quelle prodotte dai mass media, a quelle che noi stessi cerchiamo di diffondere attraverso i blog e i social.
Ed è per questo che diventa sempre più importante, e fondamentale catturare l’attenzione del potenziale fruitore finale attraverso nuove tecniche e metodi di comunicazione che proliferano nel settore del marketing.
Ma qual è la chiave per narrare nel modo giusto?
Il saggio di Davide Pinardi, ci offre spunti interessanti sull’argomento, permettendoci di studiare le basi fondamentali del narrare, e la modalità giusta per riuscire a farlo in una rete così fitta di informazioni come quella attuale.
Costruiamo inconsciamente narrazioni in ogni momento, quando raccontiamo a nostra madre cosa abbiamo visto poco prima di incontrarla, o quando riportiamo la notizia che abbiamo letto proprio mentre facevamo colazione.
Narrare fa parte di ciò che siamo.
È questo il motivo per cui Pinardi nella prima parte del saggio tenta di decostruire alcuni automatismi della nostra mente. Perchè quando pensiamo alle narrazioni immaginiamo libri, o film, ma una narrazione non è solo questo.
“Una delle forme essenziali dell’attività umana, che permette di costruire immagini della realtà, e trasmetterle ad altri esseri umani.”
Narrare è una delle caratteristiche peculiari del genere umano, per questo motivo il saggio di Davide Pinardi va letto, perché l’essere umano costruisce “immagini della realtà” in ogni momento, la differenza è saperlo fare bene.
Si tratta insomma di uno scambio continuo di informazioni, di visioni, di soluzioni in cui siamo immersi.
Per concludere riporto una frase del saggio che racchiude l’essenza di quanto scritto da Pinardi:
“Sulle narrazioni si fonda gran parte del nostro esistere, della nostra cultura, del nostro agire”.
Le narrazioni sono ovunque.