Zainocrazia

VALUTAZIONE:

Un libro che tenta di riassumere un movimento con un approccio intrigante sulla società contemporanea, spunto ideale per una riflessione sul mondo del lavoro contemporaneo. Si legge veloce dal contenuto validissimo oltre la genialità del titolo sono queste parole che mi hanno convinto a leggerlo … 

La zainocrazia è un movimento che offre una risposta alle rapide trasformazioni del nostro tempo.

Al centro del libro campeggia la figura dello zainocrate, una persona capace di chiudere nello zaino tutto quello che serve per affrontare qualsiasi ostacolo: i profondi cambiamenti del mondo , non solo del lavoro… le incertezze, le trasformazioni che la rivoluzione digitale ( specie in questo periodo ) sta imponendo a tutti e per ogni aspetto della nostra “normale” vita . 

Come tutti i fenomeni  emergenti o presunto tale , la zainocrazia pretende partigianeria: possiamo scegliere di crederci oppure di non farlo.

La burocrazia è, letteralmente, il “governo della scrivania”, dove regna l’immobilità… L’unica alternativa valida è quella di mettersi lo zaino in spalla ed essere pronti a muoversi in un mondo che diventa sempre più veloce.

Il libro sfida molti luoghi comuni e comportamenti che ormai diamo per scontati nel mondo del lavoro e, più in generale, nel nostro vivere la società; lo fa però senza demolire in modo violento, ma proponendo una valida alternativa. Ad esempio, invita ad apprezzare la complessità, che spesso noi rifiutiamo in favore della semplicità; in realtà, però, i fenomeni che ci circondano sono profondamente complessi e non possiamo accontentarci di mezze spiegazioni. 

Un altro mito sfatato è il valore dell’ignoranza: la zainocrazia si basa sull’ “ignoranza di alta qualità” – quella socratica, del “so di non sapere”. È importante comprendere che ogni risposta porta a numerose altre domande con cui dobbiamo confrontarci, accorgendoci di essere ignoranti. 

Uno zainocrate esercita quotidianamente il dubbio metodologico teorizzato da Cartesio, chiedendosi sempre se non ci sia un modo migliore per affrontare un determinato problema. 

Dobbiamo quindi andare a caccia di quante più informazioni possibili, sempre . L’approfondimento come arma contro la superficialità . 

Un altro principio base della zainocrazia è il “fare senza”, seguendo la filosofia del lean thinking: veniamo da decenni di opulenza e sprechi, mentre il nostro zaino dovrebbe essere leggero e maneggevole, in modo da garantirci la massima rapidità e velocità . Inoltre 

mentre la società promuove la specializzazione estrema di ciascun individuo, uno zainocrate è un tuttologo che si destreggia in varie materie ed è capace di cogliere le opportunità che una persona troppo focalizzata nemmeno vedrebbe. In un mondo che cambia radicalmente ogni dieci anni conviene imparare a improvvisare piuttosto che fossilizzarsi su una singola competenza.

Ultima raccomandazione importante quella di premiare la collaborazione…. Nella zainocrazia, la condivisione di informazioni è vitale! 

Finito il libro ci si ritrova  riconoscendosi nella zainocrazia e ottenendo suggerimenti molto concreti per affrontare il futuro con fiducia ed efficacia.

Marco D’Angelo